Michele Siani sarà ricordato con il “primo memorial” nella sua Vietri il 21 Agosto 2018 alle ore 9:30 presso la villa comunale.
Alleghiamo il ricordo di Michele da parte un amico/collega anestesista. Sembra di averlo ancora con noi…ci manchi tanto grande Michele!
Michele Siani
La semplicità è delle persone concrete. L’empatia di chi ha sensibilità e “l’artista” dentro….
“Il problema si può risolvere, forse è già risolto”.
E’ la risposta che trasmetteva il suo sguardo quando gli parlavi. Indice e pollice della mano sinistra a giocherellare col mento affilato, per volgere il capo e lo sguardo verso il basso nell’attimo “pensoso“ per riportarlo poi verso l’alto a incrociare i suoi occhi chiari con i tuoi e darti una risposta, nella cornice di un sorrisino vispo, furbo, complice, familiarizzante. Figura “mix”, bilanciata fra “Lord inglese“e “Gagà napoletano”. Una persona perbene. Lo conobbi una ventina di anni fa, quando venne a operare al Check-Updi Salerno. Era e poi rimase, uno dei migliori otorini della piazza. Io, il suo anestesista. Legammo subito. Indipendentemente dall’affiatamento professionale, ci accomunava il modo di affrontare la giornata: tutto ci sembrava facile, gestibile. Le sedute operatorie, il prima, il dopo, l’interazione con i pazienti, flash di “teatralità allo stato brado”, roba da palco scenico. Michele amava ed era amato dalla gente. Non esiste bambino delle ultime due generazioni che non sia passato per le sue mani. Le “cattive lingue”della medicina salernitana, gli criticavano di raccogliere una mole paurosa di pazienti grazie ad onorari professionali ridicoli, offensivi per il peggiore dei medici. Questa cosa meravigliava anche me. Col tempo ho capito che era il suo modo, l’unico, per mettersi a disposizione di tutti. Lo capivi quando per caso passavi per il suo studio e percepivi il vociare di famiglie poco abbienti che lo esaltavano per come curava i loro figli, per aver regalato loro la possibilità di uno “specialista”senza la puzza sotto il naso. Michele era un artista. Il teatro, la musica, le sue passioni. Il gruppo musicale con lui alla batteria e alcuni amici fra cui mio fratello Ernesto, in questi ultimi anni ha fatto divertire chiunque, anche gli scettici di fronte a musicisti, professionisti in tutt’altra cosa. Lo vedo ancora nelle serate dell’associazione medici artisti, dietro di me, alla batteria con la camicia nera, a precedere con la sua risatina il pubblico alle mie battutine e cazzatine da pseudo cabarettista. Sento ancora il suo tocco di charleston per “darmi il la”condito dal suo sorrisino d’intesa: “Vai con quella che mi raccontasti o…. Ci capitò in sala operatoria!“
Dott. Maurizio Pintore